Malattie

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PAROTITE EPIDEMICA - ORECCHIONI

Processo infiammatorio che interessa la ghiandola parotide. La forma più comune è costituita dalla p. epidemica, malattia infettiva acuta, dovuta a un virus appartenente al gruppo dei Paramyxovirus (RNA-virus), il cui sintomo iniziale è dato, di solito, da una tumefazione dolorosa delle ghiandole salivari, principalmente delle parotidi. La p., endemica nelle popolazioni urbane, si diffonde per contatto diretto, mediante le goccioline di Flugge, oggetti personali contaminati da saliva infettante, e probabilmente mediante l’urina. Si osservano epidemie in tutte le stagioni, ma specialmente alla fine dell’inverno e in primavera. L’uomo è il solo ospite del virus della p.L’incubazione dura solitamente 2-3 settimane, ma può essere molto variabile (da 5 a 35 giorni): il quadro morboso esordisce con brividi, cefalea, anoressia e senso di malessere, accompagnati da modesto rialzo termico che perdura fino a 12-24 ore prima dell’evidenziarsi della tumefazione ghiandolare. È più infettiva da circa 2 giorni prima della comparsa dei sintomi a cinque giorni dopo la risoluzione degli stessi.

SINTOMI
I sintomi manifesti sono una vistosa tumefazione parotidea, che conferisce al viso del paziente il caratteristico aspetto da cui la malattia prende il nome corrente di orecchioni. In caso di interessamento massivo delle altre ghiandoli salivari si può avere un caratteristico edema presternale. Il decorso è benigno nei bambini, nei quali la malattia si risolve in pochi giorni, conferendo un’immunità permanente. Si associano febbre, malessere, anoressia. Più temibile è l’infezione negli adolescenti, per la facilità con cui possono insorgere complicazioni, come l’orchite (20-30% dei casi nei maschi post-puberi), che può risolversi in un’atrofia testicolare con conseguente sterilità maschile, la meningoencefalite con lesioni permanenti del nervo cocleare o del nervo facciale, o una pancreatite acuta. In alcuni casi è possibile che il processo infiammatorio si estenda alle ovaie (ooforite) senza causare sterilità, alla tiroide, al nervo ottico, al miocardio, al fegato. Sono stati segnalati anche casi di porpora trombocitopenica e, raramente, reazioni leucemoidi. Descritta anche una poliartrite, più spesso migrante. Contratta nel primo trimestre di gravidanza sembra innalzare lievemente la probabilità di aborto spontaneo. Talvolta, in conseguenza dell’orchite, si è assistito alla comparsa di infarto polmonare, probabilmente per l’insorgenza di trombosi del plesso prostatico e pelvico. Talvolta compare priapismo.La profilassi consiste nello stretto isolamento dell’individuo infetto e nella somministrazione di immunoglobuline per coloro che vi sono stati a contatto.È attualmente disponibile un vaccino efficace.

DIAGNOSI
Esami aspecifici: leucopenia con linfocitosi relativa, aumento delle amilasi sieriche,
Esami specifici: esami sierologici come anticorpi IgM, aumento di almeno 4 volte del titolo IgG in due campioni di siero prelevati a distanza di 2-3 settimane, isolamento del virus da saliva, sangue, urine, liquor.

TERAPIA
La terapia è sintomatica: i pazienti traggono beneficio dal riposo a letto, da una dieta semiliquida, che abolisce il dolore della masticazione, dagli analgesici. Frequente il ricorso ad antipiretici, per controllare la febbre, e ad impacchi caldo-umidi sulla parte interessata. Analgesici come tachipirina per febbre o cefalea.