Indicato nel trattamento di leucemia a cellule capellute, pazienti affetti da AIDS con sarcoma di Kaposi asintomatico progressivo con una conta di CD4 >250/mm³, leucemia mielogenica cronica positiva al cromosoma Philadelphia in fase cronica, linfoma cutaneo a cellule T., pazienti in età adulta affetti da epatite B cronica comprovata istologicamente, con marcatori sierici di replicazione virale, cioè pazienti che risultino positivi per HBV-DNA o HBeAg.
Pazienti in età adulta con epatite C cronica comprovata istologicamente, positivi per gli anticorpi anti-HCV o per HCV-RNA e con elevati livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) senza scompenso epatico.
Nel trattamento dell’epatite C l’efficacia dell’interferone alfa-2a aumenta quando somministrato in associazione con ribavirina. Linfoma non Hodgkin follicolare. Carcinoma a cellule renali avanzato.
Pazienti con melanoma maligno di stadio II secondo la classificazione AJCC. La maggioranza dei pazienti ha lamentato sintomi simil-influenzali, come stanchezza, piressia, brividi, diminuzione dell’appetito, mialgia, cefalea, artralgia e diaforesi. Questi effetti indesiderati acuti di solito possono essere ridotti o eliminati mediante la somministrazione concomitante di paracetamolo e tendono a diminuire continuando la terapia o modificando la dose, sebbene la continuazione della terapia possa provocare letargia, astenia e stanchezza.
Dose (IM, SC)
- Emangioma SC: 1-3 milioni UI/m2/die
- Sarcoma di Kaposi in pazienti con AIDS: 36 milioni UI/die x 10-12 settimane, mantenere 36 milioni UI x 3 volte/settimana
- Leucemia mieloide cromosoma Philadelphia IM, SC: 3-5 milioni UI/m2/die
- Epatite C: 6 milioni UI/die x 3 settimana, poi 3 milioni UI x 3 volte/settimana x 6 mesi
- Leucemia a cellule capellute (IM, SC): 3 milioni UI/die x 16-24 settimane, mantenere 3 milioni UI x 3 volte/settimana
- Melanoma: 12 milioni UI/m2 x 3 volte/settimana x 3 mesi
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